La mia crescita personale

Quanto le origini dicono di una persona?
Sono stata adottata.
Di origine indiana, nata a Calcutta, affidata all’orfanatrofio delle suore di Madre Teresa, a un anno e due mesi sono arrivata in Italia, cresciuta e curata da un’amorevole famiglia, che ha sempre cercato di fare il meglio per me.
Da quando ricordo, tutti intorno a me, amici di famiglia, parenti ma soprattutto persone esterne, mi hanno sempre chiesto se non fossi mai tornata in India.
E al mio “no, non ci sono mai tornata”, immancabilmente la seconda domanda: “ci vorresti tornare?”
“no, non ne sento il bisogno”.
E qui si aprivano gli scenari più disparati.
Da chi mi guardava come se avessi detto una cosa strana, a chi pensava stessi liquidando il discorso perchè non volevo rispondere, a chi pensava che avessi un rifiuto per il mio essere “diversa” e “adottata”….peccato che tutti questi input, ripetuti nel tempo, e in diverse fasi della crescita, mi avessero fatto davvero pensare a un certo punto di essere io ad avere un problema con me stessa, e cosa ancora più grave, che non lo volessi guardare in faccia, e quindi non lo riconoscessi.
L’inizio di una conferma è arrivata quando è nato mio figlio.
Ho pensato che se qualcosa mi si fosse dovuto smuovere dentro in relazione alle mie origini, sarebbe successo dopo il suo ingresso nel mondo.
Nulla. E non è che non provi interesse per quella cultura millenaria, anzi, ma è, appunto un interesse sociologico-culturale, non un’intima attrazione verso un possibile retaggio ereditario.
La ricerca di sé é collegata ad un luogo?
Oggi, 5 agosto 2021, parlando con una persona, ho messo un altro pezzettino al puzzle.
E ho capito che forse, quando andiamo a cercare i posti da cui siamo venuti, o torniamo in luoghi a noi familiari che ci fanno sentire “a casa”, molte volte cerchiamo un senso, una rassicurazione, un significato alla nostra esistenza, o anche solo cerchiamo di capire chi siamo….d’altronde è una delle domande fondamentali dell’uomo (Chi siamo? Da dove veniamo?)
E’ possibile che io questa necessità non la senta, perchè non è un tassello che mi serve per capire chi sono.
Tutto ciò che mi definisce è dentro al mio spirito. E non è che le radici non siano importanti, anzi sono fondamentali.
Ma le radici vere e profonde le senti quando trovi il tuo posto nel mondo, quando capisci quale spazio occupi, qual è il tuo scopo o la missione che devi realizzare su questa terra.
E poi mi succede anche una cosa strana.
Quando mi concentro e penso all’India, paese immenso, mi sento attratta da una forza, che si localizza a nord ovest, e non a Calcutta.
E’ come se una voce dentro mi parlasse e mi dicesse che in realtà vengo da un altro posto.
Non so onestamente se credere alla teoria della metempsicosi, o se il nostro spirito ci parla e dentro di noi troviamo tutte le risposte.
Per ora so che ho avuto un barlume di luce, e riesco a intravvedere la direzione verso la quale andare.
Sono cosmopolita e sono apolide al tempo stesso, sono in continua ricerca, e resto in ascolto.